Teatro

Edoardo Erba dà il suo numero Nove al Litta di Milano

Edoardo Erba dà il suo numero Nove al Litta di Milano

"Nove" è il titolo dello spettacolo scritto da Edoardo Erba e portato in scena al Teatro Litta da Mario Avogadro

Il testo di un grande drammaturgo italiano, Edoardo Erba, incontra la regia di un altro maestro, Mauro Avogadro: per una produzione della Compagnia Umberto Orsini, lo spettacolo Nove va in scena a Milano al Teatro Litta con gli interpreti Massimiliano Franciosa e Claudia Crisafio dal 22 novembre al 4 dicembre.

Un drammaturgo per molte commedie

Edoardo Erba, autore di grandi commedie contemporanee - Maratona a New York, per citarne una – decide di sfidare le leggi della narrazione e racchiudere nove diverse storie in un unico atto; sono nove commedie compiute, non frammenti, che nascono, vivono e sono consumate nel tempo limitatissimo di circa dieci minuti ciascuna. Si tratta di una grande opportunità per regista e attori, che si implicano in un complesso “esercizio di stile d’autore”, come lo chiama Mauro Avogadro nelle sue note di regia: personaggi e situazioni cambiano in ciascun quadro e attori e regista devono fare i conti con tutte le richieste di ciascuno di questi.

Farsi in nove

Per l’autore si tratta di una partita a scacchi, in cui ogni mossa deve essere attentamente esaminata perché vitale per la buona riuscita complessiva; per gli attori si tratta di calarsi in nove drammaturgie che, pur partendo dall’elemento comune quotidiano, sconfinano in qualità diversissime. Ogni storia ha la sua peculiarità e i suoi personaggi di ogni età, il tutto animato da dettagli che hanno sempre una doppia lettura, da colpi di scena e risvolti imprevisti. Grazie alla minuziosa regia di Mauro Avogadro, ciascuna scena trova la propria immagine, la propria cornice composta da svariati elementi.

Risate e ironia

L’oculata regia, attori e testo fanno di questo spettacolo una commedia intelligente, capace di farsi ascoltare da un ampio pubblico. È indubbiamente una teatralità di cui in Italia abbiamo molto bisogno: una teatralità che strappi un sorriso lasciando allo stesso tempo una traccia nella coscienza di chi vi assiste. Il sarcasmo e l’ironia sono molto utili a questo fine, e il drammaturgo, a giudicare dalle sue opere precedenti, sembra padroneggiare entrambe.

Questo spettacolo ha tutte le carte in regola per rivelarsi un gioiello prezioso nell’ambito del teatro italiano. A Milano avrà tempo fino al 4 dicembre per dimostrare le sue qualità.

La SCHEDA SPETTACOLO.